Di norma verso la fine dall’anno uno si ritrova a fare un ultimo bilancio.
Si saluta l’anno passato, rivedendo come in un film tutto quello che è successo.
Eppure, non riesco a vedere bene l’anno passato.
Troppe cose, troppo veloce.
Credo che lo ricorderò come l’anno “lampo”.
365 giorni, due città, un trasloco (di nuovo), un nuovo lavoro.
Persone nuove, paure vecchie.
Quindi, do il benvenuto al nuovo anno con quello che ho imparato da quello vecchio.
Ho capito che dopo una certa età è inutile chiudere le porte per aprirne altre, perché in fondo bisogna solo scansare chi intralcia il passaggio.
Ho capito che non è mai tutto nero o bianco, ma che l’arcobaleno di colori che c’è in mezzo è ciò che vale la pena di vedere.
Ho imparato che nessuna decisione è per sempre, bisogna prenderle, accettarle, portarle avanti, ma soprattutto capire quando è il momento di lasciar andare quelle vecchie e di prenderne una nuova.
Ho capito che bisogna rischiare per non avere rimpianti, e che se poi si ritorna al punto di partenza, lo si fa con nuovi occhi.
Ho capito che il giudice peggiore siamo noi, che non ci diamo la possibilità di sbagliare, i bambini possono sbagliare, gli adulti no.
Ho capito che la mia parte bambina la devo lasciare libera, ogni tanto, più spesso.
Ho imparato che aver paura non è la cosa peggiore, che forse è l’unica cosa che ti fa tirare fuori le palle.
Che normalmente le palle, sono tante quanto le spalle, per la legge del contrappeso, quella che ti fa restare in piedi.
Che le persone che valgono la pena, non sono faticose.
Che quando ami veramente una persona, la sua felicità cancella ogni tristezza.
Che quando ti sorride il cuore tutto ha un nuovo senso, e quando lo vedi sorridere negli altri cammini a pochi centimetri dal suolo.
Che gli amici non sono la famiglia che ti scegli, ma sono loro a scegliere te perché li rendi migliori.
Ho capito che è inutile dare un posto ad ogni cosa, perché ci sarà sempre la persona che piomberà nella tua vita per dimostrarti che l’eccezione che conferma la regola è la cosa che aspettavi da sempre.
Ho imparato che quando meno te lo aspetti, dietro l’angolo, la felicità bussa alla nostra porta.
Ho imparato che la felicità è una cosa semplice, una risata e passa la paura.
Chiedetemi se sono felice?
Stay tuned.
Anche io dal 2017 ho imparato una cosa: potare i rami secchi e’ l’unica cosa da fare per sopravvivere quando si rischia di annaspare! E poi che i cambiamenti vanno affrontati con un pizzico di leggerezza anche quando sono grossi, anche quando si chiude una porta e non si sa se dopo ci sarà’ un portone o nulla! Carpe Diem, insomma!