
Vorrei spiegarmi: il fatto che io pubblichi continuamente notizie sulle proteste in Venezuela non è proprio perché non ho niente da fare o voglio intristire i miei amici con notizie guerrigliere.
Lo faccio perché il MIO paese sta vivendo una situazione medievale.
Non è un guerra civile, perché nelle guerre civili, i civili hanno le armi.
Il Venezuela scende in piazza con magliette bianche e bandiere stellate.
Vi ricordate quando pochi anni fa hanno annunciato, e sottolineo solo annunciato, che i benzinai avrebbero fatto sciopero per una settimana e l’Italia sembrava impazzita nei supermercati con carrelli pieni di spesa che avrebbero sfamato il Biafra?!? Beh, il Venezuela sono almeno 10 che non ha neanche la carta igienica, i bambini non hanno il latte, lo zucchero è diventato un lusso. Non c’è benzina! Uno dei paesi più importanti di estrazione del petrolio non ha benzina!!! Ma tranquilli, la compra dagli Stati Uniti.
In Venezuela negli ultimi anni sono state uccise 75 persone al giorno, più delle morti in Siria. Ma questo non è un punto a favore.
Gli studenti si sono stufati, sono scesi in piazza pacificamente. Il #12F.
Il risultato: sono stati massacrati di botte, uccisi a sangue freddo, perché la politica del governo è la politica del terrore.
Hanno oscurato tutte le reti nazionali di radio e tv. Hanno cacciato i giornalisti internazionali presenti. Internet non esiste più. Restano solo i telefonini.
Ma se ti vedono con un telefonino te lo levano.
Se riprendono dal 14° piano quello che succede per strada, ti sparano, dentro casa tua.
Il Venezuela non sa cosa sta succedendo. E’ un paese al buio.
Tutti i figli del Venezuela che hanno avuto la possibilità di scappare possono solo tener informati i loro cari e aprire gli occhi al mondo, che ancora crede che l’ex “salvatore socialista” defunto, sia stato un benefattore. Bene, il benefattore ha messo in ginocchio uno dei paesi più belli del pianeta.
Che il Diavolo lo tenga in gloria con tutti i suoi Rolex comprati con le lacrime di un popolo incredibile per due sacchi di farina di mais precotta.
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